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Europa Creativa: What’s next a Milano l’11 aprile 2017

Fonte: cedesk.beniculturali.it

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Dopo il successo di Torino il 29 novembre scorso, “Europa Creativa: What’s next?” arriva anche a Milano l’11 aprile 2017.

Dopo più di 3 anni di progetti finanziati tra il Programma MEDIA e il Programma Cultura, il 25° anniversario di MEDIA, sei call per lo strand transettoriale, la consultazione pubblica su Europa Creativa, c’è ancora grande attesa per chi ha intenzione di partecipare al programma e per chi vuole saperne di più sul fondo di garanzia per il settore culturale e creativo.

Questa la premessa di “Europa Creativa: what’s next?”, un evento del Creative Europe Desk Italia per percorrere le tappe di Europa Creativa insieme ai progetti finanziati e per scoprire come funzionerà il fondo di garanzia per le industrie culturali e creative, lanciato a Giugno 2016.

L’appuntamento è per l’11 aprile a Milano, dalle 9:00 alle 13:30, presso l’Auditorium Testori di Palazzo Lombardia.

 

 


Cos’è Cultura di Europa Creativa?

Il Sottoprogramma Cultura di Europa Creativa è dedicato al settore culturale e creativo e rappresenta il 31% del budget di Europa Creativa.

Il Sotto-Programma Cultura:

  • promuove la mobilità transnazionale di opere culturali e creative, di artisti e operatori culturali e creativi, al fine di favorire l’internazionalizzazione delle carriere, gli scambi culturali, il dialogo interculturale, la comprensione della diversità culturale e l’inclusione sociale;
  • promuove l’audience development per stimolare l’interesse nei confronti delle opere culturali e creative e per rendere la cultura sempre più accessibile.L’audience development è un processo a lungo termine e rappresenta sia una risposta alla frammentazione dei mercati culturali, che creano delle barriere linguistiche e nazionali per la circolazione di prodotti culturali e audiovisivi, sia una strategia per creare nuove forme di coinvolgimento del pubblico (anche attraverso le ICT) e, soprattutto, del non pubblico. Nel Sottoprogramma Cultura c’è stato un vero e proprio cambio di paradigma: i nuovi progetti, rispetto alla precedente programmazione, devono contemplare sia l’offerta (mobilità/visibilità di opere e operatori culturali), che la domanda culturale. Le organizzazioni culturali devono creare e sperimentare nuovi modi per interagire con il pubblico, cercando anche di coinvolgerlo in processi di co-creazione e co-produzione;
  • incoraggia la creatività, approcci innovativi alla creazione e nuove modalità per garantire effetti di spillover ad altri settori. I progetti devono sviluppare e sperimentare nuovi e innovativi modelli di reddito, gestione e marketing per i settori culturali, in particolare per quanto riguarda il passaggio al digitale. Particolare attenzione deve essere prestata ad attività di supporto che consentano agli operatori culturali di acquisire nuove competenze in un’ottica di dialogo interculturale e comprensione reciproca tra persone di culture o contesti differenti, al fine di combattere ogni forma di discriminazione;
  • contribuisce all’integrazione dei profughi nell’UE mediante attività di showcasing e co-creazione a livello europeo, di carattere culturale e audiovisivo. Migliora la comprensione reciproca in ambito culturale e promuove il dialogo interculturale e interreligioso, nonché il rispetto per le altre culture. I progetti devono porre l’accento sullo scambio transfrontaliero di best practice, di esperienze e attività pratiche che coinvolgano i profughi in quanto destinatari e/o partecipanti attivi. Più in generale, questo focus sui rifugiati permetterà di evidenziare ancora di più l’importanza dei valori democratici e politici, nonché dei benefici per un cittadini di un dibattito politico vivace e attuale quale aspetto dell’attività culturale.

Queste priorità si traducono in quattro opportunità di finanziamento:

Presentazioni del Creative Europe Desk Italia


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